Definita da papa Benedetto XIV "Maggiore ed Insigne", nella sua Bolla del 7 maggio 1742, è una splendida opera barocca, in tre navate. Si accede attraverso un portale in tufo risalente agli inizi del XVI secolo. L'interno è a tre navate: la navata centrale presenta ricche decorazioni in stucco sulle pareti ed un soffitto a cassettoni e lacunari, rivestiti di foglia d'oro, opera dell'anno 1706.
Presenta numerose tele della scuola pittorica napoletana del Settecento, fra cui spicca quella al centro del soffitto, la Lapidazione di S. Stefano, a firma Jacopo Cestaro (allievo del Solimena). Il pavimento originale è a maioliche romboidali del secolo XVII. Al centro, addossati alle pareti, due splendidi confessionali lignei, finemente intagliati, del secolo XVII e, nel presbiterio, un coro ligneo con 22 stalli. Al centro della volta presbiteriale si nota un affresco, raffigurante la lapidazione di S. Stefano, opera del pittore Paolo Passarelli (1694). Di particolare interesse le predelle degli altari delle navate laterali, che presentano maioliche, con motivi geometrici, fitomorfi, zoomorfi ed antropomorfi, risalenti al secolo XVI. La Collegiata è completata da un campanile di stile Romano-gotico.